Strategie post-dazi USA: come ripensare l'export nel 2025
- 4 apr
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Dopo il discorso del 2 aprile 2025 in cui Donald Trump ha annunciato nuovi dazi su scala globale, le aziende esportatrici si trovano a dover ripensare le proprie strategie commerciali. L'introduzione di un dazio universale del 10% e tariffe "reciproche" fino al 34% su decine di paesi apre uno scenario del tutto nuovo per chi opera nei mercati internazionali.
In questo nuovo contesto, l’export verso gli Stati Uniti rischia di diventare meno competitivo. Prodotti che prima avevano un margine interessante potrebbero ora risultare troppo costosi per il mercato americano, mettendo in crisi intere filiere.
Come reagire?
Diversificazione geografica: Puntare su mercati alternativi, come Sud-Est asiatico, Medio Oriente o America Latina, dove le barriere sono minori o gli accordi commerciali più favorevoli.
Rilocazione strategica: Considerare investimenti in paesi terzi per aggirare i dazi, tramite accordi di produzione o joint venture in aree non colpite dalle nuove tariffe.
Revisione supply chain: Rivedere le catene di approvvigionamento per evitare componenti soggetti a dazi e ridurre i costi complessivi.
Valorizzazione del Made in: In alcuni settori, evidenziare la provenienza europea o nazionale può essere un punto di forza per differenziarsi anche in mercati ostili.
Le imprese devono reagire in fretta e con lucidità. Rimanere fermi potrebbe significare perdere quote di mercato difficilmente recuperabili in futuro.
Voi come state reagendo? Quali strategie state valutando per affrontare la nuova stagione dei dazi USA?

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